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La Chiesa di S.Maria Odigitria, detta comunemente dell’Idria, è una delle più antiche Chiese di Barcellona P.G. Sorge al di là della sponda destra del torrente Idria, fra i quartieri Panteini e Idria. Quando ancora Pozzo di Gotto era una vasta zona di vigneti ed agrumeti, esistevano solo case coloniche. Fu la famiglia Flaccomio a fare costruire una cappella alla Madonna, destinata ai contadini per i loro bisogni spirituali.L’Arciprete Don Giuseppe De Luca, nel suo "Manuale di preghiere", afferma che la Chiesa nacque con il nome dell’Idria, poi fu detta dell’Addolorata, quindi "Oratorio di San Filippo Neri", infine riprese la primitiva denominazione. Egli ne fa risalire la costruzione dopo quella della Chiesa di Gesù e Maria in Pozzo di Gotto, quindi dopo il 1622. Accanto alla Chiesa venne costruito il Conventino.Nei locali del Conventino, restaurato nel 1921, abitarono i Frati Minori di San Francesco, che ufficiarono la Chiesa fino a quando non fu affidata all’Arciprete di S. Maria Assunta, Don Antonino Maggio, che si stabilì nel Conventino, adibito a Casa Canonica fino alla costruzione della nuova Casa Canonica (1938).Nel novembre 1942, nei locali del Conventino, venne aperta la "Casa S. Maria dell’Idria", gestita dalle Suore Ancelle Riparatrici del Cuore di Gesù (Casa Madre Messina), che vi impiantarono un asilo infantile ed un laboratorio per ragazze. La casa venne chiusa nel 1947 e trasferita in altra sede in seguito all’erezione a Nuova Parrocchia della Chiesa S. Maria dell’Idria.La Chiesa S. Maria dell’Idria, per le accresciute necessità spirituali della popolazione, venne staccata dalla giurisdizione arcipretale di S. Maria Assunta a Parrocchia autonoma nel 1945; venne riconosciuta dallo Stato con decreto legge dell’8 febbraio 1946, registrato alla Corte dei Conti il 27 marzo 1946.Nel dicembre 1946 il Rev. Sac. Don Carmelo Salomone venne nominato Vicario Economo della nuova Parrocchia da S.E. Mons. Angelo Paino, Arcivescovo e Archimandrita di Messina. Alla sua morte (27 ottobre 1948) gli successe, come primo Parroco, nominato da Mons. Angelo Paino, il Sac. Francesco De Luca (ordinato sacerdote il 19 marzo 1936), che fece del suo meglio per continuare l’opera intrapresa dal suo predecessore per il risanamento spirituale e morale della popolazione.
VECCHIA CHIESA
La vecchia Chiesa dell’Idria era ad una navata con Coro elevato di un gradino; il pavimento era di mattonelle di terracotta.Nel Coro c’era l’altare maggiore in muratura rivestito di marmo e sopra di esso c’era una tela raffigurante la Madonna dell’Idria con S. Giuseppe e S. Filippo Neri. A destra e a sinistra dell’altare maggiore c’erano due altarini in muratura sormontati da due piccoli quadri dipinti in tela, raffiguranti rispettivamente il Sacro Cuore di Gesù e la Madonna della Consolazione o del Buon Consiglio.Nella parete di destra si trovava un altare in muratura sormontato da una nicchia dove era collocata una statua in cartapesta raffigurante S. Francesco di Paola; accanto c’era una nicchia con Gesù alla colonna, quindi ancora un altare in muratura sormontato da un quadro dipinto in tela raffigurante l’Addolorata con il Cristo morto con ai lati S. Vincenzo Ferreri e probabilmente S. Giovanni Di Dio. Nella parete di sinistra si trovava un altare in muratura sormontato da una nicchia dove si trovava una statua in cartapesta raffigurante S. Antonio di Padova; accanto c’era una nicchia senza altare con una statua in cartapesta raffigurante S. Calogero Eremita. Nelle due pareti si trovavano 14 quadretti con le stazioni della Via Crucis. Infine sulla porta maggiore c’era una tribuna o cantoria.